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0.55

055foto1984 – Il gruppo STRIP, già esistente da alcuni anni, inizia a collaborare con Simone Baldini per arrangiare ed eseguire suoi brani. Tale collaborazione porta ad una fusione in un unico progetto musicale: 0.55, che è cosi’ formato:Simone Baldini, voce, Silvio Brambilla, batteria, Marzio Bianchini, basso, Maurizio Pillai, chitarra, Marco Macchia, tastiere. La tendenza musicale è funky con sonorità new wave. La band da’ alla luce la sua prima produzione, “THE FIRST” che contiene quattro brani ed è realizzata con ampio utilizzo di drum machine e bass line. Al prodotto partecipa attivamente Vittorio Nistri, tastierista degli OVERLOAD. 1985 – Prima uscita live in occasione del ROCK CONTEST II . Nel gruppo suonano anche Betty Rombi al sax ed Alessandro Bini alle percussioni, che partecipano anche alle registrazioni di “DIRECTION” , secondo lavoro su cassetta, realizzato senza apporto di macchine (si potrebbe quindi considerare il primo vero lavoro della band) e con la partecipazione di alcuni ospiti. Dopo alcuni concerti la divergenza tra Simone ed il resto del gruppo porta al cambio di cantante. La scelta cade su Roberto Miscali, detto Bobo, proveniente dai CIRCOSMOSI. Entra nel gruppo al sax Claudia Pasetti. 1986 –  La band registra “ALONE” e comincia ad abbandonare il funky per avventurarsi nel sempre piu’ familiare territorio rock. In seguito Claudia abbandona il gruppo. La band vince il concorso ‘TOP MUSIC’ e guadagna l’accesso in studio di registrazione, i ‘mitici’ G.A.S. Studios di Firenze. Nel frattempo pubblicazione di “ON STAGE” , prima demotape live registrata nei mesi estivi durante i numerosi concerti tenuti dalla band.  In autunno ingresso in studio dove il gruppo attira l’attenzione di Francesco Loy e Massimo Altomare (proprietari dello studio e celebre coppia musicale di metà anni 70) che decidono di produrre il disco. 1987 –  In occasione di un concerto ripreso da una emittente televisiva la band presenta ufficialmente il suo primo disco, “POINTFIFTYFIVE”, che suscita un discreto interesse e porta il gruppo in giro per i locali in concerti di promozione.In seguito nuova produzione su cassetta, “THE REAL LIFE OF THE STATIC WORLD”, nella quale viene prepotentemente fuori l’anima rock del gruppo, pur sempre caratterizzata da un’elettronica oscura e potente, ed è presente la prima canzone in italiano. Dopo un concerto, a conclusione della campagna elettorale per il referendum sul nucleare, viene allontanato Marco per motivi musicali.1988 – La band pubblica “(EXCLUSIVE FOR) YOU”, primo lavoro senza tastiere, totalmente rock e nel quale viene ripresa la strada dei testi in italiano. Storica esibizione del gruppo in un Tenax esaurito per “DEMO, LA NOTTE DELLE PRODUZIONI CULTURALI GIOVANILI”, a cura dell’Archivio Giovani Artisti Fiorentini. Da questo concerto viene prodotta una videocassetta. Durante l’inverno il gruppo alterna attività live a fasi di prolungato stop.1989 – Per varie motivazioni, personali e musicali, la band decide di interrompere l’attività per qualche tempo. In estate riprendono i live del gruppo, che in occasione dell’ultima data registra la seconda demo live, “VENTISEINOVEOTTANTANOVE”.Dopo l’estate la band comincia a scrivere materiale nuovo, tutto cantato in italiano.1990 – Da gennaio a giugno il gruppo alterna concerti a sedute di registrazione di provini di nuovo materiale. Dopo una serie di concerti nelle facoltà occupate, la band pubblica “SPRIVATIZZIAMOCI”, 45 giri per raccogliere fondi a favore del movimento studentesco della Pantera, prodotto dalla Sound City Records. A settembre inizia la collaborazione con Francesco Magnelli, già arrangiatore di Litfiba e CCCP e membro dei CSI. Tale collaborazione porta il gruppo ad azzerare quanto fatto fino a quel momento ed a ripartire da capo. 1991 – Tutto l’anno viene passato a lavorare sui nuovi brani con la produzione di Francesco. Il gruppo tiene dei saltuari concerti per ‘rodare’ i nuovi pezzi. 1992 – Iniziano le registrazioni dei brani del nuovo corso della band.1993 – Dopo lunga gestazione esce “QUASI SABATO”, prima demo totalmente in italiano e primo lavoro del gruppo con la produzione di Francesco. Dopo la pubblicazione del lavoro ed alcuni concerti di promozione Marzio abbandona il gruppo.  Nei primi mesi dell’anno la band  prova nuovi bassisti e la scelta cade su Leandro Braccini (già con i Diaframma). Il gruppo pubblica “6 COME 1 RE”, 45 giri allegato alla rivista ‘URLO’. In seguito la band entra in studio e registra nuove basi. Al momento di mettere la voce sulle nuove basi, Bobo inizia una serie di ‘latitanze musicali’. 1994 – Silvio, Leandro e Maurizio, anche in seguito al perdurare della latitanza di Bobo, iniziano a lavorare alla realizzazione del primo lavoro di un artista svedese naturalizzato italiano, Peter Malmsjo. La produzione e gli arrangiamenti sono nuovamente affidati a Francesco Magnelli. Esce così “DOPO UNA LUNGA NOTTE”, prima demotape di Peter con 0.55. In estate  ‘soliti tre’ sono nuovamente in studio, al WESTILINK di Pisa, per registrare alcuni brani del cd di Vittorio Nistri (ex OVERLOAD) e Marcello Laviosa (DANSEUR-BOXER). A seguito della firma con un’etichetta discografica, Peter si rivolge nuovamente ai ‘soliti tre’ per realizzare il cd. Gli arrangiamenti sono del gruppo per la parte musicale e Francesco per quella vocale. Ingresso in studio per registrare “RIFLESSI”, primo lavoro discografico di Peter con 0.55. Terminate le registrazioni iniziano le prove live del materiale. Alle tastiere suona Emanuele Fontana. Per motivi personali Peter interrompe le prove del tour promozionale.1995 – Di nuovo Bobo! (Welcome back…)  Preparazione di nuovo materiale in formazione completa. Esibizione live della band in una manifestazione commemorativa ed ingresso in studio per una prima serie di provini dai quali nasce “ONDA NERA”, nuova demo del gruppo. Per motivi personali Maurizio interrompe l’attività con il gruppo. Marco Caciagli, già attivo a Londra con i Men Bites Dogs, lo sostituisce. Bobo si sposa! Alla festa suona la band in nuova formazione. Nel frattempo ritorna Peter per proporre nuovi lavori. Ingresso in studio per registrare una nuova demo con Peter, “VERRA’ UN GIORNO”. In autunno nuove registrazioni con Peter e prove intense con Bobo. Nel frattempo Silvio registra una demo, “DONNE IN UNIFORME”, con il gruppo aretino TAU BATO’. A fine anno Silvio entra nei DEADBURGER, band con la quale inizia un’intensa attività che di fatto lo allontana dal gruppo.1996 – Silvio prosegue l’attività con i DEADBURGER, mentre Marco vola a Londra per registrare col suo gruppo. Constatata l’effettiva mancanza di tempo da parte di Silvio, i frequenti viaggi a Londra di Marco ed un diffuso calo di interesse generale, il gruppo, di comune accordo, decide di mettere fine al viaggio di una delle più longeve rock band fiorentine.
Da poco la band si è riunita in formazione quasi originale, con alla chitarra Roberto Conti, e dopo una lunga gestazione è uscito a gennaio 2018 il nuovo album “E’ semplice”.

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CARNERA

carnfotoLa band nasce a Firenze nel dicembre 1994.
Nel primo anno di attività il gruppo lavora con Fabio Stucchi (Settore Out), ed ha all’attivo numerosi concerti anche a fianco di bands come Negrita, Ritmo Tribale e Settore Out.
Sempre nel ’95 la band partecipa a ‘Indipendenti’, arrivando ad un passo dalla finale.
All’inizio del 1996 la formazione subisce una metamorfosi con il cambio di basso e batteria e l’ingresso di una sezione ritmica che ha all’attivo vari lavori in studio con la produzione di Francesco Magnelli (C.S.I.). Entrano infatti nell’organico al basso Leandro Braccini (Diaframma, 0.55) e Silvio Brambilla (0.55, Deadburger) alla batteria.
Con questa formazione CARNERA, dopo un breve periodo di rodaggio, entra in studio per registrare il nuovo lavoro,

Simone Tilli : voce
Raffaele Ferrini : chitarra
Leandro Braccini : basso
Silvio Brambilla : batteria

 

 

 

DEADBURGER

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I Deadburger nascono come duo (Alessandro Casini chitarra e computergrafica, Vittorio Nistri elettronica), con l’idea di unire la fisicità e l’immediatezza comunicativa del rock con la sperimentazione.Inizialmente, la componente sperimentale è focalizzata principalmente sull’elettronica; col tempo, lo spettro di ricerca diventerà, passo dopo passo, più ampio.
Al momento di iniziare l’attività live, il gruppo si trasforma in un sestetto, con Vittorio Canovai alla voce, Edoardo Mencherini al basso, Silvio Brambilla alla batteria e Stefano Porciani allo scratch.
Le prime apparizioni in pubblico hanno luogo nel 1996, quando i Deaburger partecipano e vincono un paio di concorsi (Indipendenti e Arezzo Wave).
L’album “Arezzo Wave 1996”, pubblicato dalla Bmg Ariola, vede l’esordio discografico della band con il brano “Italiano Cyborg”, canzone sulla nascente “corresponsione di amorosi sensi” tra gli italiani e Berlusconi – a quel tempo non ancora Unto Dal Signore, ma già icona esemplare della mutazione sociale e antropologica in corso.
Dopo un anno di concerti in tutta Italia, il Panino di Morto pubblica, per l’etichetta milanese Fridge, il suo primo album. Intitolato semplicemente “Deadburger” (Fridge Records 1997), mixato da Paolo Favati (Pankow), contiene 10 brani + un remix a cura di Eraldo Bernocchi. Ma è anche un enhanced cd: oltre alla musica, contiene moltissimo materiale interattivo per PC o Mac, quali filmati live, clips appositamente realizzati dai videoartisti Paolo Bragaglia e Federico Bucalossi, e ipertesti correlati agli argomenti delle canzoni. Probabilmente è il primo cd-rom autoprodotto da un gruppo indie in Italia.
Un brano dell’album viene incluso, l’anno successivo, nella raccolta “In-fraction” della nipponica Casio, con tiratura 20mila copie (cose da giapponesi; per il mercato italiano, pura fantascienza).
Nel 1999, dopo un cambio di bassista (entra Leandro Braccini, ex Diaframma), i Deadburger pubblicano il loro secondo lavoro, l’EP “Cinque Pezzi Facili”. Uscito per l’accoppiata Sony + Fridge, è la prima ed ultima esperienza del gruppo in ambito major. Mixato nuovamente da Paolo Favati, contiene una cover electroclash di “Io sto bene” dei CCCP (con due anni di anticipo rispetto alla electro-cover dello stesso brano registrata dagli Ustmamò per la colonna sonora del film “Paz”), e altri 4 brani, prevalentemente strumentali, focalizzati sul lato più elettronico del gruppo.
Tipicamente, il rapporto con la major si rivela presto un non-rapporto. Promozione zero, nessun resoconto sulle vendite, ecc.
Peraltro i Deadburger, presagendo la cosa, avevano ceduto a Sony i diritti solo di “Cinque Pezzi Facili”, conservando piena libertà per le uscite successive. Possono così riprendere subito a pubblicare nuovo materiale in campo indipendente.
A fine 1999 la band pubblica l’inedito “Io non so” (su testo del poeta apolide Giuliano Mesa) nel cd “Rocksound Speciale Italia Vol 1”. Il brano registra un importante cambio di line-up: uscito Vittorio Canovai, al gruppo si è unito Simone Tilli, da allora voce – e molto di più – dei Deadburger.
Nel 2000 la band partecipa all’atto finale del progetto Luther Blissett, ovvero l’album “Luther Blisset The Open Pop Star”. Il brano di Deadburger, “Antigrammatica”, vede la partecipazione speciale dell’art-serial killer Piero Cannata, la cui voce è stata registrata nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo.
Con questi brani si conclude la prima fase di produzione discografica del Panino Di Morto, dove sono presenti  determinati elementi che avevano appassionato la band al momento della sua formazione (la cultura cyberpunk, l’industrial rock alla Nine Inch Nail, l’indie-dancefloor alla Primal Scream), ma che presto il gruppo aveva cominciato a sentire come restrittivi.
I Deadburger non rinnegano il proprio passato, ma vogliono provare ad andare avanti. Non si tratta di volersi inserire in una corrente musicale piuttosto che in un’altra, ma di cercare la corrispondenza più onesta possibile tra ciò che si è e ciò che suona. L’obiettivo è una musica che possa riflettere il tempo e il contesto sociale in cui matura, le esperienze personali dei membri del gruppo, l’ambiente in cui gli stessi vivono.
In questa ottica, nel 2001, il Panino di Morto decide di prendersi una pausa “di crescita”. L’attività live viene temporaneamente sospesa, e comincia un periodo di ricerca e sperimentazione nello studio di registrazione del gruppo. Nel frattempo, i singoli membri della band portano avanti alcuni loro progetti individuali (che abbracciano interessi diversi: psichedelia, musiche per teatro, noise) e l’attività concertistica all’interno di altri ensemble; riversando poi tutte queste esperienze nel nuovo corso dei Deadburger.
Il nuovo corso del Panino di Morto comincia nel 2003, quando il gruppo pubblica, per l’etichetta anglo-olandese Wot 4, il suo 3° album, “S.t.0.r.1.e”. Contiene 13 brani, ciascuno dei quali concepito come un racconto. Non a caso, al disco è allegato un booklet a colori di 28 pagine che integra, e a volte continua, le storie delle canzoni.
Ogni storia prende spunto da un articolo di cronaca, ma allo stesso tempo si interseca con episodi o situazioni attinti dalle esperienze individuali (lavorative, affettive, politiche, ecc) dei singoli membri del gruppo.
Con questo lavoro la musica della band si apre a nuovi colori: schegge di jazz urbano, psichedelia contemporanea, canzone d’autore.
Di pari passo, la band si apre a molteplici collaborazioni. Tra gli ospiti: Quintorigo, Paolo Benvegnù, Roy Paci (nella sua veste più spigolosa e anti-pop), Odette di Maio (ex Soon, attualmente nei “Miss O”).